Mi
piace curiosare (per lo più in modo virtuale) in giro per il mondo
alla ricerca di giardini e dimore che invitino a sognare, ma molto
spesso mi rendo conto che le cose più belle sono sempre qui, a casa
nostra, magari dietro l'angolo. Basta sfogliare l'elenco delle proprietà
del FAI per trovare comunque qualcosa di eccezionale e prezioso.
La Villa del Balbianello si trova a Lenno, in provincia di Como e sorge sulla punta della penisola di Lavedo, un promontorio boscoso che si protende nel lago, abbracciando così un vastissimo panorama.
La
villa fu costruita dal cardinale Angelo Maria Durini verso la fine del
'700 su un piccolo pre-esistente monastero francescano, di cui oggi
rimane solo la facciata della chiesa con i due campanili.
Il
cardinale intendeva farne un luogo tranquillo e appartato che favorisse
il riposo, lo studio e la meditazione. E come dargli torto... d'altra
parte è noto che gli uomini di chiesa non mancano di buon gusto quando
si tratta di creare un luogo di meditazione...
Quando
il cardinale morì nel 1796, la proprietà passò al nipote, Luigi Porro
Lambertenghi e successivamente fu acquistata da Giuseppe Arconati
Visconti. Erano anni di grande fermento politico e culturale in
Lombardia e nel salotto della villa si riunivano spesso intellettuali
come Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e Alessandro Manzoni.
Il
successivo declino del casato determinò un progressivo deterioramento
della tenuta che fu per molti anni abbandonata a se stessa.
Dopo
essere stata per qualche tempo di proprietà di un ufficiale
statunitense, la villa fu acquistata nel 1974 dall'esploratore lombardo
Guido Monzino che vi collocò, oltre ai ricordi delle sue spedizioni, una
fornita biblioteca di contenuto geografico e cartografico, oltre ad
alcune collezioni d'arte.
Alla sua morte nel 1988, non essendoci eredi, la tenuta divenne proprietà del FAI, per lascito testamentario.
La
struttura del giardino è a terrazze e segue necessariamente le forme del
promontorio roccioso, in funzione del lago e del paesaggio. I prati
sono delimitati da siepi di bosso e di lauro e gli alberi ad alto fusto,
come lecci e cipressi, sono collocati in modo da non intralciare la
vista dello stupendo panorama sull'acqua e sui monti circostanti.
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