Spesso si tende a parlare della Lombardia come della regione leader nel settore dell'industria e del commercio, della moda e della finanza, dimenticando un po' la straordinaria bellezza dei suoi laghi e dei suoi monti, nonchè quella di tante città, grandi e piccole, che raccontano la lunga, e a volte travagliata, storia di questo territorio.
La Lombardia infatti non è stata e non è solo terra di lavoro e di conquista per gente di passaggio, ma anche culla di arte , cultura e bellezza, come testimoniano, ad esempio, le numerose ville patrizie sorte nei secoli passati nella pianura , sulle rive dei laghi e alle porte di Milano.
Dindi mi ha raccontato di aver visitato recentemente i giardini di Villa Litta e così ho pensato di fare anch'io la mia consueta visita virtuale...
Il suo nome per intero è Villa Visconti Borromeo Arese Litta e in questo nome c'è praticamente la sua lunga storia.
Fu Pirro I Visconti Borromeo a trasformare un cascinale, adibito ad attività agricole nel latifondo lainatese, in una grande villa signorile nel 1585 avvalendosi, lui stesso uomo di vasta cultura, dei migliori artisti lombardi.
Pirro si occupò anche dell'impostazione del giardino nel quale venne eretto il Ninfeo, o "edificio di frescura", un complesso architettonico composto da una successione di stanze decorate a mosaico e grotte artificiali, reso famoso per i suoi eccezionali giochi d'acqua tuttora funzionanti.
Verso la metà del Settecento, dopo la costruzione del Palazzo Occidentale da parte di Giulio Visconti Borromeo Arese, ultimo erede della famiglia, la Villa passò al genero, il marchese Antonio Litta,che si dedicò al rinnovamento del giardino sulla base dei criteri estetici tipici del tardo Settecento, con l'introduzione di effetti prospettici scenografici.
La villa continuò a prosperare fino al 1870 quando, a seguito dei problemi economici della famiglia Litta, fu confiscata dal demanio.
Con la seconda guerra mondiale il complesso iniziò un progressivo periodo di decadenza fino a quando nel 1970 il Comune di Lainate l'acquistò facendosi carico del suo restauro grazie alla collaborazione di numerosi Enti pubblici e privati, riportandola al suo antico splendore.
Nel 2016 il Parco di Villa Litta ha ottenuto il riconoscimento di giardino pubblico più bello d'Italia.
Dindi mi ha raccontato di aver visitato recentemente i giardini di Villa Litta e così ho pensato di fare anch'io la mia consueta visita virtuale...
Il suo nome per intero è Villa Visconti Borromeo Arese Litta e in questo nome c'è praticamente la sua lunga storia.
Fu Pirro I Visconti Borromeo a trasformare un cascinale, adibito ad attività agricole nel latifondo lainatese, in una grande villa signorile nel 1585 avvalendosi, lui stesso uomo di vasta cultura, dei migliori artisti lombardi.
Pirro si occupò anche dell'impostazione del giardino nel quale venne eretto il Ninfeo, o "edificio di frescura", un complesso architettonico composto da una successione di stanze decorate a mosaico e grotte artificiali, reso famoso per i suoi eccezionali giochi d'acqua tuttora funzionanti.
Verso la metà del Settecento, dopo la costruzione del Palazzo Occidentale da parte di Giulio Visconti Borromeo Arese, ultimo erede della famiglia, la Villa passò al genero, il marchese Antonio Litta,che si dedicò al rinnovamento del giardino sulla base dei criteri estetici tipici del tardo Settecento, con l'introduzione di effetti prospettici scenografici.
La villa continuò a prosperare fino al 1870 quando, a seguito dei problemi economici della famiglia Litta, fu confiscata dal demanio.
Con la seconda guerra mondiale il complesso iniziò un progressivo periodo di decadenza fino a quando nel 1970 il Comune di Lainate l'acquistò facendosi carico del suo restauro grazie alla collaborazione di numerosi Enti pubblici e privati, riportandola al suo antico splendore.
Nel 2016 il Parco di Villa Litta ha ottenuto il riconoscimento di giardino pubblico più bello d'Italia.
Nessun commento:
Posta un commento