Un tempo erano per pochi, oggi sono per molti, praticamente quasi per tutti. Sono le antiche dimore, un tempo di proprietà delle famiglie nobili, che oggi ,per sopravvivere e mantenere la loro straordinaria bellezza, sono accessibili al grande pubblico in cambio di un po' di "vile denaro". Associazioni, fondazioni, imprese commerciali e investitori privati le hanno trasformate in musei e luoghi di ritrovo per banchetti matrimoniali, convegni, mostre, laboratori didattici,ricorrendo a una sorta di giro virtuoso di denaro che ne consente il mantenimento e mostra la propria bellezza a chiunque la voglia e la sappia apprezzare.
Di questo prezioso patrimonio, di cui il nostro Paese è particolarmente ricco, fa parte la Villa Pisani Bolognesi Scalabrin, che si trova a Vescovana in provincia di Padova.
Sul sito www.villapisani.it si possono trovare tutti i dettagli della sua lunga storia; io mi limiterò a raccontarne una parte, quella cioè più vicina (si fa per dire...) ai nostri giorni, da quando cioè i ricchi patrizi veneziani iniziarono a costruire le loro ville su vasti latifondi per concessione della Serenissima Repubblica di Venezia.
Siamo praticamente verso la metà del 1400 quando la ricchissima famiglia Pisani entra in possesso di un vero e proprio feudo, confiscato alla famiglia degli Estensi e messo all'asta dalla Repubblica veneta. E qui , sui resti di un'antica torre medievale e su commissione del Cardinale Francesco Pisani, patrizio veneziano e vescovo di Padova, viene costruito nella prima metà del '500 il palazzo conosciuto come Villa Pisani di Vescovana, che non sarà l'unico a portare il nome dei Pisani.
All'interno della villa, il salone centrale cruciforme è arricchito di marmorini e stucchi di diverse tonalità, in armonia con il pavimento veneziano rosato e il solaio di travi decorate. I saloni laterali sono affrescati dai più noti pittori dell'epoca.
Una storia a parte è quella del magnifico giardino che circonda la villa e di cui non ci sono citazioni di qualche rilievo fino alla metà del 1800, quando compare sulla scena Evelina Van Millingen
All'interno della villa, il salone centrale cruciforme è arricchito di marmorini e stucchi di diverse tonalità, in armonia con il pavimento veneziano rosato e il solaio di travi decorate. I saloni laterali sono affrescati dai più noti pittori dell'epoca.
Una storia a parte è quella del magnifico giardino che circonda la villa e di cui non ci sono citazioni di qualche rilievo fino alla metà del 1800, quando compare sulla scena Evelina Van Millingen
Nata nel 1831 a Pera, antico sobborgo residenziale di Costantinopoli, Teresa Evelina Berengaria Van Millingen, fanciulla bellissima, figlia di un medico inglese di origine olandese e di una giornalista francese, fu mandata a Roma per ricevere una buona educazione dalla nonna. In una successiva visita in Italia, la sua apparizione in abito orientale al teatro La Fenice di Venezia, suscitò una grande ammirazione e le spalancò le porte dei salotti bene della città.
Nel 1852 Evelina sposò Almorò III Pisani, ultimo discendente dei Pisani di Santo Stefano, e iniziò subito a risollevare le sorti della Villa, da lei definita con aristocratica informalità "La fattoria del Doge", unica fonte di ricchezza della famiglia Pisani, dopo il tracollo economico avvenuto tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800.
Oltre che a impegnarsi personalmente nella conduzione della campagna ,si preoccupò anche di migliorare le condizioni di vita dei contadini e si dedicò con particolare impegno alla creazione del suo giardino che chiamò "Crispin de Passe" in onore del botanico fiammingo Crispin Van de Passe.
Contemporaneamente Evelina manteneva rapporti di amicizia con gli intellettuali e gli artisti dell'epoca, personaggi illustri ed esponenti dell'aristocrazia che furono suoi ospiti alla Villa di Vescovana.
Nel 1883 una giovane e romantica scrittrice inglese, Margaret Symond, pubblicò a Londra il libro "Days spent on a Doge's Farm", una sorta di diario dei giorni in cui era stata ospite alla Villa, che ci racconta tutto l'amore e la dedizione che la colta Evelina aveva messo nell'ideazione e nella realizzazione dell'imponente giardino e del parco.
Raccontano gli anziani di Vescovana, che hanno raccolto le storie dai loro vecchi, che in settembre, ai margini del parco si può incontrare Evelina che passeggia nel giardino roccioso. La presenza del suo spirito si percepisce attraverso il leggero fruscio delle foglie, simile a quello della seta delle sue vesti.
L'attuale proprietaria della Villa, Evelina Pisani, mantiene vivo l'amore per questo giardino che in primavera si riempie di tulipani.
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