Tra le belle cose viste in Borgogna che ricordo in maniera particolare, oltre ai vigneti e ai ricami , ci sono le tegole smaltate che ricoprono certi tetti spioventi come quello, ad esempio ,dell'Hotel Dieu a Baune, uno stupendo mosaico di geometrie eleganti e colorate.
Per questo non potevo tralasciare, nelle mie visite virtuali a castelli e fortezze, una breve sosta al castello di La Rochepot, non lontano dalla cittadina medievale di Nolay, che ripropone proprio i tetti tipici di questo territorio.
Il castello, che occupa una posizione straordinaria sul picco roccioso della Roche-Nolay, fu costruito nel XIII secolo sui resti di una più antica fortezza distrutta da un incendio. Rimaneggiato più volte nei secoli successivi, conserva la cinta di mura difensive esterna e diverse torri massicce ma eleganti.
Nel 1403, di ritorno dalle Crociate, Règnier Pot, Ciambellano del Duca Filippo II di Borgogna nonché Cavaliere del Vello d'Oro, acquistò il castello, che allora si chiamava Château de la Roche Nolay, e lo ribattezzò con il suo nome Château del la Rochepot.
Parzialmente distrutto durante la Rivoluzione francese, fu a poco a poco quasi completamente smantellato, fino a che nel 1893 Cécil Carnot, moglie del Presidente della Repubblica Sadi Carnot, ne acquista le rovine per farne dono al figlio primogenito, colonnello di fanteria , che nei 25 anni successivi si farà carico, sotto la guida dell'architetto Charles Suisse, di un meticoloso restauro storico, ridando alla dimora lo stile dei castelli del XV secolo.
Superato il ponte levatoio si accede a un ampio cortile interno, dove , tra l'altro, si trovano un pozzo profondo 72 m. e una cappella del XII secolo scolpita nella roccia.
All'interno del castello si possono visitare il vestibolo, la sala delle guardie, la sala da pranzo con camini variamente colorati e i lucidi rami della favolosa cucina. Al piano superiore della torre nord, a cui si accede per mezzo di una scala a chiocciola , si trovano le camere da letto e il cammino di ronda da cui si può ammirare uno splendido panorama.
Nessun commento:
Posta un commento