Partiamo da un'immagine postata su facebook da Emily Cabor:
la quale dice che tra pochi giorni sarà qui. E' un posto bellissimo, quindi le chiedo dove si trova e lei gentilmente mi risponde: è il Palagio Fiorentino, nel Casentino, provincia di Arezzo.
L'Italia è stupenda e io non la conosco abbastanza!!
Vado al solito, su Wikipedia:
Casentino: zona di confine, la valle ha visto contrapporsi le popolazioni dei Longobardi, dei Goti e dei Bizantini, che hanno attestato la loro presenza sul territorio con fortificazioni a partire dall'alto Medioevo. Il numero delle torri, dei fortilizi dei castelli residenza e dei borghi fortificati supera le 60 unità. Questi sorgevano quasi sempre sulle alture, lungo le arterie viarie e presso passaggi obbligati, a controllo e dominio del territorio. Le fortificazioni dell'alto Casentino sono appartenute prevalentemente alla dinastia dei Conti Guidi, mentre da Bibbiena fino a Subbiano erano soggette alla famiglia dei Vescovi-Conti della città di Arezzo. Dalla seconda metà del XV secolo il Casentino seguì le sorti legate alla città di Firenze.
Ad oggi sul territorio del Casentino si possono ancora scorgere molti di questi castelli, torri e fortificazioni, sebbene in numero esiguo rispetto a quello originale; tra quelli meglio conservati, il castello di Poppi, che domina in posizione centrale la vallata dall'altura su cui sorge il borgo di Poppi;
a nord della vallata tra i comuni di Stia e Pratovecchio il castello di Romena, risalente all'XI secolo, anch'esso in posizione dominante, si presenta come un complesso di ruderi, oggetto di un recente restauro, caratterizzato dalle sue 3 torri quadrangolari e da una strada di accesso con 2 lunghe file di cipressi;
poco più a nord il castello di Porciano, essenzialmente una grossa torre quadrangolare costruita attorno al 1000, che fu restaurata dopo un accurato scavo archeologico ed è oggi abitazione dei proprietari e museo archeologico etnografico, la torre ben si integra con il borgo che la circonda: l'insieme ha mantenuto la sua antica conformazione grazie a rigidi vincoli architettonici.
Porciano possiede una notevole visuale sull'intera vallata (in condizioni atmosferiche favorevoli dal borgo di Porciano si arriva a scorgere la piana in cui sorge Arezzo);
più a sud, nel centro storico di Bibbiena presso piazza Tarlati, è ben visibile la Torre dell'Orologio, ovvero ciò che rimane, insieme ad un tratto di muro perimetrale e ad una piccola torre, dell'antico castello distrutto durante la battaglia di Campaldino, nel 1289.
Molti dei castelli e delle torri del Casentino sono stati distrutti nel corso di battaglie, in particolare alla fine del Quattrocento: all'epoca il capitano di ventura Bartolomeo d'Alviano, al soldo di Venezia, distrusse molti degli avamposti fortificati fiorentini, non essendo riuscito ad espugnare quello principale, ovvero il castello di Poppi; tra i castelli distrutti, il castello di Fronzola, a pochi chilometri da Poppi, che in passato aveva avuto un ruolo politico e strategico di primo piano sul territorio casentinese (la posizione del castello era favorevole per usare armi di assedio verso Poppi, Bibbiena, e l'intera piana di Campaldino);
il castello, accessibile raggiungendo la località di Fronzola nei pressi di Poppi, si presenta oggi come un insieme di ruderi in stato di abbandono, in gran parte ricoperti dalla vegetazione. Altri castelli casentinesi in rovina sino ad epoche recenti, ebbero una sorte migliore rispetto a quello di Fronzola: è il caso del Palagio Fiorentino, situato a Stia,
e del castello di Valenzano, situato invece all'estremo sud della vallata;
i ruderi dei castelli, entrambi di antica edificazione (il primo risale al XIII secolo, il secondo fu realizzato a partire dal X secolo) furono oggetto di intense attività di restauro alla fine dell'ottocento, che conservando l'aspetto originario dei castelli, introdussero anche degli elementi architettonici di influenza tardo romantica.
Ma per tornare all'immagine che mi ha colpito, parliamo del Palagio Fiorentino (da:http://www.toscanaviva.com/Stia/palagio_fiorentino.htm):
Il castello è venuto fuori come un'originale miscela di elementi tardo romantici e medievali circondato da un bellissimo parco con le terme.
Il Palagio, oggi di proprietà comunale, è sede del Museo d'Arte Contemporanea, del Museo Ornitologico Carlo Beni e di numerose manifestazioni culturali ed incontri che si svolgono ogni anno a Stia. Nelle sale dedicate all'arte contemporanea sono esposte circa 200 opere, dipinti e sculture, di grandi maestri come Pietro Annigoni, Primo Conti, Mino Maccari, Marino Marini, Giò Pomodoro, Ottone Rosai.
più a sud, nel centro storico di Bibbiena presso piazza Tarlati, è ben visibile la Torre dell'Orologio, ovvero ciò che rimane, insieme ad un tratto di muro perimetrale e ad una piccola torre, dell'antico castello distrutto durante la battaglia di Campaldino, nel 1289.
Molti dei castelli e delle torri del Casentino sono stati distrutti nel corso di battaglie, in particolare alla fine del Quattrocento: all'epoca il capitano di ventura Bartolomeo d'Alviano, al soldo di Venezia, distrusse molti degli avamposti fortificati fiorentini, non essendo riuscito ad espugnare quello principale, ovvero il castello di Poppi; tra i castelli distrutti, il castello di Fronzola, a pochi chilometri da Poppi, che in passato aveva avuto un ruolo politico e strategico di primo piano sul territorio casentinese (la posizione del castello era favorevole per usare armi di assedio verso Poppi, Bibbiena, e l'intera piana di Campaldino);
il castello, accessibile raggiungendo la località di Fronzola nei pressi di Poppi, si presenta oggi come un insieme di ruderi in stato di abbandono, in gran parte ricoperti dalla vegetazione. Altri castelli casentinesi in rovina sino ad epoche recenti, ebbero una sorte migliore rispetto a quello di Fronzola: è il caso del Palagio Fiorentino, situato a Stia,
e del castello di Valenzano, situato invece all'estremo sud della vallata;
i ruderi dei castelli, entrambi di antica edificazione (il primo risale al XIII secolo, il secondo fu realizzato a partire dal X secolo) furono oggetto di intense attività di restauro alla fine dell'ottocento, che conservando l'aspetto originario dei castelli, introdussero anche degli elementi architettonici di influenza tardo romantica.
Ma per tornare all'immagine che mi ha colpito, parliamo del Palagio Fiorentino (da:http://www.toscanaviva.com/Stia/palagio_fiorentino.htm):
Il progenitore medievale del Palagio Fiorentino viene costruito nel 1230 dai conti Guidi, che vi fanno la loro residenza. I Guidi di Palagio sono un ramo di una delle più potenti dinastie feudatarie aretine, che si afferma nel territorio di Stia a partire dal Duecento, per dominarvi per due secoli.
Dell'originale struttura, che ha patito la decadenza e l'estinzione della famiglia Guidi, non rimane molto in età moderna. Tuttavia, sul finire dell'Ottocento, l'avvocato Carlo Beni ne acquista i ruderi ed il territorio circostante, con l'obiettivo di ripristinare l'antica architettura in tutta la sua maestosità. I lavori sono affidati all'architetto Giuseppe Castelucci, con la consegna di disegnare il nuovo palazzo il più fedelmente possibile simile alla vecchia dimora dei feudatari medievali.Il castello è venuto fuori come un'originale miscela di elementi tardo romantici e medievali circondato da un bellissimo parco con le terme.
Il Palagio, oggi di proprietà comunale, è sede del Museo d'Arte Contemporanea, del Museo Ornitologico Carlo Beni e di numerose manifestazioni culturali ed incontri che si svolgono ogni anno a Stia. Nelle sale dedicate all'arte contemporanea sono esposte circa 200 opere, dipinti e sculture, di grandi maestri come Pietro Annigoni, Primo Conti, Mino Maccari, Marino Marini, Giò Pomodoro, Ottone Rosai.
L'Italia è proprio tutta bella, peccato che la conosco poco!
Dindi
Dindi
No peccato che abbiamo tanti politici di merda , che distruggono tutto quello che c'è di buono solo per ingaggiare il loro conto corrente
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