nella bellezza

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mercoledì 29 ottobre 2014

Basilius Besler

Basilius Besler fu un rispettato farmacista e botanico di Norimberga, in Germania, vissuto dal 1561 al 1629.
Nel 1596 fu nominato responsabole dei giardini di Johann Konrad von Gemmingen, vescovo di Eichstatt in Baviera, il quale possedeva l'unico orto botanico significativo in Europa, fuori dai confini italiani. I giardini circondavano la residenza-castello del vescovo, posta in cima a una collina che domina la città.

Il vescovo incaricò Besler di compilare un'opera editoriale che comprendesse le specie botaniche esistenti nel lussuoso giardino: Besler impiegò sedici anni per completare tale opera e si avvalse dell'aiuto del fratello e di un gruppo di esperti incisori e stampatori tedeschi.
L'opera venne chiamata Hortus Eystettensis e rappresentò un passaggio rivoluzionario nel campo della rappresentazione botanica.
Infatti nei secoli precedenti l'attenzione dei botanici era focalizzata sulle erbe medicinali e commestibili e le rappresentazioni scientifiche erano spesso di cattiva qualità, a tal punto che era difficile identificare le specie floreali. 
Le tavole create da Besler invece riproducono fiori da giardino, verdure, erbe medicinali e piante esotiche come il ricino o la calla, raffigurate quasi a grandeza naturale con abbondante quantità di dettagli.
La prima edizione risale al 1613 e comprende 367 tavole incise su piombo, con una media di tre piante per pagina.
L'opera riflette le quattro stagioni, raffigurando dapprima la fioritura per seguire con la trasformazione in frutti. L'Inverno è rappresentato da sette tavole, la Primavera, stagione dell'abbondanza, è rappresentata da 134 tavole, per un totale di 454 piante. La ricca  Estate raffigura 505 piante su 184 tavole e infine l'Autunno ha 98 specie su 42 tavole.
Le descrizioni delle piante sono in latino e mostrano una stupefacente anticipazione del sistema di nomenclatura binomiale.
Sul frontespizio, un ritratto di Besler che tiene in mano un rametto di basilico. 




Ecco alcune delle tavole in ordine sparso

































































































Dopo più di quattrocento anni dalla sua distruzione avvenuta nel corso della Guerra dei Trentanni, l'Hortus Eystettensis raccontato da Besler nelle sue tavole è stato riportato in vita nel 1998 grazie all'intervento dell'ente bavarese preposto alla conservazione di palazzi e giardini.
Certo non è stata un'impresa facile perchè, per quanto si sia cercato di rispettare la struttura originale, le piante hanno bisogno di tempo per crescere e svilupparsi secondo i ritmi suggeriti dalla natura.
Ecco come si presenta il giardino oggi ai visitatori


























Sono certa che dall'alto il buon Basilius apprezzerà

domenica 26 ottobre 2014

Il castello di Wijlre





Il castello di Wijlre, che si trova nella provincia olandese di Limburg, non compare nella lista dei castelli più famosi dei Paesi Bassi; nonostante ciò io l'ho scelto per l'essenzialità del suo giardino.
Le notizie relative alla sua storia sono scarse : situato sulle rive del fiume Geul nel villaggio omonimo di Wijlre e circondato da un canale, pare sia stato originariamente costruito nel 1040 e presto trasformato in fortezza. Il suo aspetto attuale, due piani rivestiti di mattoni e pietra con il tetto a padiglione con torretta, risale però alla metà del XVII secolo. Pare che perfino Napoleone si sia interessato a questa proprietà facendo annettere al castello una vicina fabbrica di birra e  un mulino.
Molti proprietari si sono succeduti con interventi diversi, ma quelli subentrati all'inizio degli anni '80 si sono adoperati per ridare un po' d'ordine al complesso, perseguendo un ideale di semplicità e uniformità oggi pienamente raggiunti




 
Il punto di partenza venne individuato nell'edificio abitativo, semplice nelle forme e sobrio nei colori; intorno doveva ruotare l'essenza del giardino. I colori nel parco dovevano essere naturali, rispecchianti i ritmi e le successioni stagionali della natura, senza aiuole eccessivamente fiorite.
 



 


 


 
Il bel ponticello di pietra,che un tempo costituiva un sistema di difesa, consente di superare il fossato che circonda il castello;
in corrispondenza del grosso pilastro centrale, due statue in pietra in stile neoclassico vigilano sul passaggio dei visitatori.
 
 


 


 


 


 

 

 
 
I fiori non sono stati banditi dal giardino; a loro è riservata un'ampia zona sul retro della casa dove in mezzo ad alte siepi di faggio sono state collocate aiuole formali dove trovano spazio  fiori bianchi o erbe aromatiche
 



 


 


 


 

 

 
Tra le piante sono stati inseriti con notevole gusto alcuni elementi d'arredo. Il castello infatti è oggi un centro di cultura ed arte.

 

 
 


 

 
Nel frutteto del castello è stato riservato un posto importante alla coltivazione della mela renetta "Gold summer": il colore di questa varietà di mele è stato scelto per dipingere le pareti esterne dell'edificio estivo in legno all'interno della proprietà.

 










Per oggi la visita è finita. Alla prossima...