nella bellezza

nella bellezza

lunedì 19 settembre 2016

Villa Balbianello

Mi piace curiosare (per lo più in modo virtuale)  in giro per il mondo alla ricerca di giardini e dimore che invitino a sognare, ma molto spesso mi rendo conto che le cose più belle sono sempre qui, a casa nostra, magari dietro l'angolo. Basta sfogliare l'elenco delle proprietà del FAI per trovare comunque qualcosa di eccezionale e prezioso.
 

 Oggi ad esempio, mi sono ritrovata a passeggiare in un giardino affacciato sul Lago di Como, il giardino di Villa Balbianello.





La Villa del Balbianello si trova a Lenno, in provincia di Como e sorge sulla punta della penisola di Lavedo, un promontorio boscoso che si protende nel lago, abbracciando così un vastissimo panorama.




La villa fu costruita dal cardinale Angelo Maria Durini verso la fine del '700 su un piccolo pre-esistente monastero francescano, di cui oggi rimane solo la facciata della chiesa con i due campanili.




 

Il cardinale intendeva farne un luogo tranquillo e appartato che favorisse il riposo, lo studio e la meditazione. E come dargli torto... d'altra parte è noto che gli uomini di chiesa non mancano di buon gusto quando si tratta di creare un luogo di meditazione...
Quando il cardinale morì nel 1796, la proprietà passò al nipote, Luigi Porro Lambertenghi  e successivamente fu acquistata da Giuseppe Arconati Visconti. Erano  anni di grande fermento politico e culturale in Lombardia e nel salotto della villa si riunivano spesso intellettuali come Giovanni Berchet, Giuseppe Giusti e Alessandro Manzoni.
Il successivo declino del casato determinò un progressivo deterioramento della tenuta che fu per molti anni abbandonata a se stessa.

Dopo essere stata per qualche tempo di proprietà di un ufficiale statunitense, la villa fu acquistata nel 1974 dall'esploratore lombardo Guido Monzino che vi collocò, oltre ai ricordi delle sue spedizioni, una fornita biblioteca di contenuto geografico e cartografico, oltre ad alcune collezioni d'arte.
Alla sua morte nel 1988, non essendoci eredi, la tenuta divenne proprietà del FAI, per lascito testamentario.




 
La struttura del giardino è a terrazze e segue necessariamente le forme del promontorio roccioso, in funzione del lago e del paesaggio. I prati sono delimitati da siepi di bosso e di lauro e gli alberi ad alto fusto, come lecci e cipressi, sono collocati in modo da non intralciare la vista dello stupendo panorama sull'acqua e sui monti circostanti.











































































Nessun commento:

Posta un commento