nella bellezza

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martedì 5 agosto 2014

Ravello


Ho letto una frase, oggi, su fb: "L'uomo che non è mai stato in Italia, è sempre cosciente di un'inferiorità"- Samuel Johnson ( che, scusatemi, non sapevo chi fosse e ho poi scoperto essere un famoso letterato inglese del '700) e credo che sia proprio vero perchè quell'uomo non ha mai visto una bellezza così completa: quella della natura sposata a quella delle opere che gli uomini sanno fare, quando lavorano al suo servizio. Il nostro patrimonio è immenso!
Per esempio: la Costiera Amalfitana. Ce n'è una simile al mondo? NO! Pensiamo a Ravello:







A trecento metri d'altezza, con una vista splendida sul golfo di Salerno. La natura, qui, è stata generosa  e l'uomo ha costruito ville e giardini che  ne esaltano la bellezza.
Sorta nel VI secolo, Ravello intorno all'anno Mille venne popolata da un gruppo di nobili della Repubblica marinara di Amalfi, ribellatisi all'autorità del doge. Ravello fu scelta perché sorge su una posizione ben difendibile, sull'alto di un contrafforte che separa il vallone del torrente Dragone da quello del Reginna, alle pendici meridionali dei monti Lattari, a strapiombo sul mare. 



In questa cittadina sorgono dei monumenti che un giorno solo non basterebbe per visitare:


Villa Rufolo è la punta di diamante dell’immenso patrimonio storico e architettonico di Ravello. Un complesso monumentale che porta il nome della famiglia che lo realizzò e che nel periodo di massimo splendore, intorno al XIII secolo, contava “più ambienti che i giorni dell’anno”.
Di quell’immenso patrimonio, una parte è stata erosa dal tempo e dall’incuria, un’altra parte è stata recuperata e nuovi tasselli sono stati aggiunti in epoca più recente, a partire dalla preziosa opera dell’industriale scozzese Francis Neville Reid che ne fu proprietario tra il XIX e il XX secolo. (GRAZIE!)
In dieci secoli, al modello originario, sintesi perfetta e unica di architettura araba, sicula e normanna, si sono sovrapposte nuove linee, da quella più pesante dei nuovi volumi del chiostro (XVIII secolo) a quella più romantica dei giardini ottocenteschi.


































Villa Cimbrone

Il toponimo "Cimbrone" ricorda l'antica denominazione del promontorio roccioso Cimbronium su cui sorgevano le rovine di una villa romana, trasformata poi in ampio casale ed un tempo residenza prima della nobile famiglia Acconciagioco e successivamente dei Fusco e degli Amici. Solo nel 1904 l'intera proprietà fu acquistata da un nobile banchiere britannico, Ernest William Beckett, che trasformò radicalmente sia la villa, da lungo tempo in stato di abbandono, sia il vasto appezzamento terriero ed i giardini nello straordinario parco con elementi architettonici neoclassici e gotici e mediando tra il selvaggio stile botanico all'inglese e il preciso all'italiana.(GRAZIE ANCHE A LUI!)
All'interno della villa sorge attualmente un albergo a 5 stelle, mentre il vasto giardino è aperto al pubblico durante tutto l'anno ed è visitabile a pagamento.












































P.S. Potrei aver scambiato  qualche foto di una villa con l'altra perchè, non avendole mai viste dal vivo, mi sono fidata del web, che non è sempre esatto!

Ma Ravello non è tutta qui.......Ci sono  altri palazzi storici, trasformati in alberghi, ci sono chiese antiche e la fontana Moresca. Ovunque ti giri vedi bellezza, bellezza e ancora bellezza.
E' giusto, no, che chi non l'ha mai vista si senta in stato di inferiorità? Io così mi sento....

                                                                            dindi

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